THE HARMONY CODEX
Il leader dei Porcupine Tree torna con il suo settimo progetto solista: progressive-rock, pop, psichedelia, tratteggi di jazz e tanta elettronica sono i gustosi ingredienti di questo articolato prospetto.
ISCRIVITI A MUSICZONESul fatto che Wilson sia un cantautore e compositore eclettico non è necessario approfondire ulteriormente, l’ascolto dei suoi dischi lo testimonia più di ogni parola. Ciò che colpisce maggiormente, è quella smania di dimostrare a se stesso che nessun ambito gli è precluso, nella piena consapevolezza di trovare totale soddisfazione in tutto ciò che fuoriesce dalla sua diabolica mente.
“The Harmony Codex” è il suo settimo album, nato durante il periodo pandemico, ancor prima della pubblicazione di “The Future Bites” (2021). Un titolo che fa riferimento a un racconto che Wilson inserì tra le pagine del suo recente libro “Limited Edition To One”, testo nel quale aveva sviscerato molti aspetti che hanno contrassegnato la sua impervia parabola artistica, ma che gli hanno comunque consentito (con sua somma sorpresa) di raggiungere il successo, anche commerciale, e ottenere numerose attestazioni di riconoscimento.
Nelle dieci tracce dell’album, Steven Wilson naviga in un groviglio di ricordi e accompagna l’ascoltatore lungo sentieri in cui si allungano le ombre gettate dalla riflessione, dalla meditazione e dal rimpianto. Partecipano al disco musicisti provenienti da tutto il mondo (tra cui partner di lunga data come Ninet Tayeb, Craig Blundell e Adam Holzman, oltre a una serie di nuovi collaboratori come Jack Dangers dei Meat Beat Manifesto e Sam Fogarino degli Interpol).
Le lunghe suite “Inclination”, “Impossible Tightrope” e “Staircase” mostrano la motilità e la dovizia delle intuizioni di Steven Wilson, voglioso, in questi brani, di alternare continuamente gli scenari sonori, proponendo con costrutto anche misture sulla carta poco consone a congiunzioni, come archi ed elettronica ambient ovvero sassofono e tendenze post-industrial.
I pattern che solleticano “Economies Of Scale” tracciano una linea stilistica decisamente innovativa per il musicista britannico, tesa a proporre fragranze prog-jazz che vanno a posizionarsi in un’ipotetica zona presidiata da Massive Attack e Radiohead.
Non mancano soluzioni più immediate, come da almeno un paio di suoi album a questa parte. “What Life Brings” e soprattutto “Rock Bottom” tendono la mano al mondo pop, conservando un alto grado d’intensità e pregio. Nel secondo dei due brani citati, è il duetto con l’artista israeliana Ninet Tayeb (autrice del pezzo) a ritagliarsi uno degli spazi essenziali dell’intero disco. Un rapporto consolidato, il loro, che aveva già guadagnato applausi ai tempi di “To The Bone” (2017), forse l’album più vicino al pop pubblicato da Wilson. In quest’occasione l’efficacia interpretativa di Tayeb collima alla perfezione con le armoniche molto floydiane previste da Wilson, su un testo che tratta la difficoltà nell’affrontare una crisi sentimentale, vicina alla rottura, ma che cerca di conservarsi in ogni modo.
Come confidato dallo stesso artista, il brano preferito tra quelli inseriti in “The Harmony Codex” è “Beautiful Scarecrow”: oscuro, sintetico, dilatato, che cresce con trascinante veemenza, marcato dalla presenza di archi volti a spezzare le ansie elettroniche incastonate su ambientazioni ben poco rassicuranti. E’ questo il momento in cui la smania di Wilson nel ricercare nuovi suoni estratti dalle miriadi di plugin che ha avuto modo di manipolare trova finalmente l’agognato ristoro. Se questo schema riscontra analogie anche in “Actual Brutal Facts”, nella title track le atmosfere sintetiche si allargano verso orizzonti illimitati, onirici, composti su una melodia ipnotica che non osserva variazioni metriche, ma che si alimenta di soluzioni sonore crescenti e avvolgenti.
Registrato, come sempre, in modo impeccabile e da ascoltare, se possibile, con strumentazione idonea per gustarne ogni recondito dettaglio, “The Harmony Codex” conferma che siamo al cospetto di un artista completo e di grande spessore, nel suo percorso da solista lanciato verso l’assoluta libertà d’azione, situazione che all’interno dei Porcupine Tree non può necessariamente accadere.
Lista Brani
Disco: 1
1 Inclination
2 What Life Brings
3 Economies of Scale
4 Impossible Tightrope
5 Rock Bottom
Disco: 2
1 Beautiful Scarecrow
2 The Harmony Codex
3 Time Is Running Out
4 Actual Brutal Facts
5 Staircase