DROPOUT BOOGIE
I The Black Keys sono oggi probabilmente il duo blues rock più famoso d’America. Dopo il recente scioglimento dei White Stripes, sono rimasti probabilmente gli unici a rappresentare ancora ai massimi livelli commerciali quel discorso musicale, scarno ed essenziale, legato solamente (quanto meno da un punto di vista “iconoclastico”) a una voce, una chitarra elettrica e una batteria.
ISCRIVITI A MUSICZONEUna sconfinata passione tramandatagli dal padre per la chitarra e il blues, quello vecchio, quello sacro, quello benedetto dalle acque sante del Delta del Mississippi (dai padri fondatori quali Freddie Spruell, Ishman Bracey e Son House, fino ai più recenti Junior Kimbrough, Mississippi Fred Mc Dowell e R.L. Burnside), Dan. Una naturale predilezione per il post-punk di reynoldsiana catalogazione (dai concittadini Devo ai Gang Of Four), una batteria e un mini-studio di registrazione per hobby, Patrick.
Un desiderio comune di esprimersi con la musica e calarsi in uno stile già esploso nel recente passato (Black Rebel Motorcycle Club, Greenhornes, Detroit Cobras, Bantam Rooster, Soledad Brothers, Jon Spencer Blues Explosion) e che vigorosamente sta riemergendo in quegli anni (White Stripes, Jet, The Von Bondies, The Kills). Il desiderio, lussurioso, di vedere innestati gli inviolabili semi del blues sacro che fu degli avi all’interno di rullate frenetiche, stonate e sgonfie, “schitarrate” debordanti, sudore e rumore propri del dannato rock, quello più duro, quello meno “roll”. Deturpare e violentare il blues con ambientazioni visive e sonore in bassa fedeltà non doveva più essere roba da anonimi ragazzini chiusi in bui garage. E così è stato.
E’ uscito il 13 maggio “Dropout Boogie”, l’undicesimo album dei The Black Keys. Il duo di Akron ha annunciato a sorpresa il ritorno discografico con un album di inediti.
“Dropout Boogie” è stato anticipato dal singolo ‘Wild Child’ ed è stato pubblicato il giorno prima del ventesimo anniversario di “The Big Come Up”, album di debutto dei Black Keys.
A proposito del nuovo album e della magia che si scatena in studio, il cantante e chitarrista dei Black Keys, Dan Auerbach, ha detto: “La bellezza di ciò che facciamo io e Pat è sempre stato il momento. Non ci sediamo mai a ‘lavorare’, ogni volta che io e lui ci troviamo insieme, facciamo semplicemente musica”. Questo è accaduto anche con Dropout Boogie: “Non sapevamo cosa avremmo fatto, lo facciamo e basta ed è cool”, ha dichiarato Auerbach, “C’è una chimica naturale tra di noi ed essere in una band per così tanto tempo ne è la testimonianza. Si tratta di un dono”.
Come hanno fatto per tutta la loro carriera, Dan Auerbach e Patrick Carney dei The Black Keys hanno scritto tutto il materiale per il loro nuovo album in studio e, l’album, cattura una serie di prime riprese che rimandano al rock blues scarno dei loro primi giorni di musica insieme negli scantinati di Akron, Ohio.
Dopo aver messo a punto le idee iniziali allo studio Easy Eye Sound di Auerbach a Nashville, il duo ha accolto nuovi collaboratori Billy F. Gibbons, Greg Cartwright e Angelo Petraglia alle sessioni, segnando la prima volta che hanno invitato più collaboratori a lavorare contemporaneamente su uno dei loro album.
ISCRIVITI A MUSICZONELista Brani:
1 Wild Child
2 It Ain’t Over
3 For the Love of Money
4 Your Team Is Looking Good
5 Good Love (feat. Billy F Gibbons)
6 How Long
7 Burn the Damn Thing Down
8 Happiness
9 Baby I’m Coming Home
10 Didn’t I Love You